C’è chi giudica macabro passeggiare fra i vialetti silenziosi di un cimitero, camminare affondando la ghiaia scricchiolante, avvertire l’odore pungente dei fiori e dei cipressi.
Io stessa ci ho messo un po’ a concedermi un bel tour del Monumentale, ma un giorno mi sono detta “perché mai vai per cimiteri in altre città come Parigi, Praga, Edimburgo, tornando entusiasta per ciò che hai visto e poi non ti concedi qualche ora per girare una delle più grandi opere d’arte dell’uomo nella tua città?“.
I cimiteri hanno su di me un gran fascino, sono luoghi di culto silenziosi, dove camminando puoi quasi scorgere le preghiere della gente: la disperazione, la speranza, l’affetto.
Nei cimiteri, anche se non si direbbe, la vita scorre come in nessun altro luogo della città.
Di tutti i cimiteri visti nel mondo, posso tranquillamente affermare che ogni cultura ha il suo modo di apprezzare il passaggio dalla vita alla morte, ne ho spesso parlato sul blog: pensate che alcune popolazioni non hanno neanche veri e propri cimiteri, tengono i propri cari sepolti nelle vicinanze di casa.
Senza divagare e perdermi in un argomento che mi affascina moltissimo e sociologicamente interessante (magari ci scriverò un post), vorrei prendere spunto dalla mia visita al Monumentale per farvi capire quali sono le sue peculiarità che dovrete tenere conto durante un tour.
Fate innanzitutto attenzione agli orari di apertura che subiscono variazioni stagionali (consultate gli orari).
Io ci sono stata in agosto, periodo in cui il silenzio e la tranquillità sono ancora più marcati.
Ci sono stata nel tardo pomeriggio, quando il sole stava scendendo, forse il momento migliore perché mi ha regalato una luce calda e la possibilità di catturare ottimi scatti.
Questo Cimitero esiste dal 1886 per opera dell’Architetto Carlo Maciachini, per celebrare la città libera dal dominio straniero.
Passeggiatevi senza voler arrivare in un posto preciso perché sicuramente vi perderete.
Qui vi faranno compagnia statue e tombe spettacolari, vere e proprie opere d’arte commissionate da ricche famiglie e create per mano di artisti famosi.
Ci sono statue di donne che piangono i defunti, puttini, sfingi, tavole conviviali come l’Ultima Cena realizzata in bronzo e pietra da Giannino Castiglioni (come, non lo conoscevate? Neanche io:)).
Castiglioni però è abbastanza famoso perché è stato commissionato dalla famiglia Campari che scherzosamente i milanesi chiamano “l’ultimo aperitivo”. Sì, lo so, ironia del tutto milanese.
Se è vero che i vivi possono tranquillamente entrare, non così è per i morti che per riposare all’interno del Cimitero Monumentale devono avere alle spalle un curriculum degno di nota. Pensate che è stata istituita addirittura una commissione per valutare chi debba riposare qui.
Il Monumentale ruota intorno al famedio che ospita la tomba del grande Alessandro Manzoni, fiancheggiata dai monumenti a Carlo Cattaneo e Giuseppe Verdi. Le epigrafi che si possono leggere sono di Salvatore Quasimodo e Francesco Hayez.
Una curiosità, il cimitero è talmente grande che al momento di chiusura vengono accese delle sirene dal suono infinito, che sicuramente un po stridono con la quiete e la nobiltà del luogo ma che sono fondamentali onde evitare di essere chiusi dentro e trascorrere una notte piuttosto alternativa in un grandissimo Cimitero.
Fonti per approfondimenti: 111 luoghi di Milano che devi proprio scoprire, Giulia Castelli Gattinara
Per info più dettagliate sul Cimitero Monumentale e visite, clicca qui
Per le visite guidate puoi informarti qui
Da grande vorrei viaggiare e scrivere di viaggi, nel frattempo provo a viaggiare e a scrivere di viaggi. Social Media Specialist, Travel Blogger e Founder di diquaedila.it
Stefania, nata a Milano, città con la quale ho un rapporto di amore/odio.Ora vivo in Olanda con la mia famiglia!
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