Cambogia
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Viaggio in Cambogia

Testo di Mary

Un pranzo domenicale come tanti, arrivati al caffè e discutendo del più e del meno, ho chiesto alla suocera di raccontarmi del suo viaggio in Cambogia. Anzi no, scrivine se ti va, che lo pubblico sul blog.
E così è stato: il viaggio in Cambogia di mia suocera :)

Se avete in mente un viaggio comodo e rilassante non andate in Cambogia, se invece volete vivere un’avventura straordinaria e sorprendente, preparate la valigia e partite subito.
Io l’ho fatto e non mi sono pentita, anzi, sono tornata arricchita dal contatto con un popolo, comunque molto povero ma sempre sorridente e contento del poco che ha.
Nessuno chiede la carità fine a sé stessa, in cambio di pochi riel ti danno sempre qualcosa. E se non dai nulla, non sono per niente insistenti e ti lasciano in pace.
I bambini, tantissimi, sono bellissimi e adorabili, felici e allegri se gli si offrono caramelle e cioccolatini. Addirittura sono impazziti di gioia davanti a quaderni, block notes, matite e pennarelli. Se il popolo cambogiano è meraviglioso, la loro terra non è da meno: ogni posto visitato mi ha dato emozioni diverse.

Cosa vedere durante un viaggio in Cambogia

Phnom Phen: la capitale è rumorosa e caotica, altamente inquinata dai gas di scarico delle auto, dei numerosissimi motorini e dei tuk tuk, utilissimi per girare la città con pochi dollari. Interessanti da visitare il Museo nazionale, la Collina di Madam Phen, il Palazzo Reale con la sala del trono e la Pagoda d’argento, un piccolo gioiello con le colonne in marmo italiano. Il pavimento lastricato d’argento e la statua del Buddha di smeraldo. Tutt’intorno ci sono teche che contengono le offerte, da quelle più ricche di persone importanti a quelle più povere di gente comune, chiuse solo da un lucchetto. I cambogiani non ruberebbero mai al loro Dio, pena la non reincarnazione.

Phnom Pen

Phnom Pen

E che dire di una passeggiata lungo il Mekong all’approssimarsi del tramonto, quando non fa più così caldo e spira una dolce brezza che porta il profumo del mughetto e degli incensi offerti nelle pagode?
Mentre cala improvvisamente la sera, la città si riempie di miriadi di luci.
Battabang (l’antica capitale): qui ho vissuto l’emozione di una gita sul trenino di bambù per andare a vedere il tramonto nella foresta. Se state pensando ad un treno comodo, magari arredato con mobili in bambù, vi sbagliate: il treno altro non è che un pianale in ferro, con liste di bambù, scomodissimo, sul quale ci si siede a gambe incrociate e con i capelli al vento. E se nell’andare sull’unico binario dovesse capitare di incontrarne un altro che ritorna, tutti a terra, si smonta il vagoncino e si rimonta più avanti. Particolare ma divertente.

Mai saliti su di un trenino di bambù?

Mai saliti su di un trenino di bambù?

Skun: la patria dei ragni fritti dove vengono allevati e venduti a prezzi non proprio popolari. Io ne ho assaggiato uno e posso garantire che non è stato niente male. Non si mette in bocca per intero ma va mangiato pezzo dopo pezzo, a partire dalle zampe fino ad arrivare al corpo. E se fosse femmina, quindi pieno di uova, dicono i cambogiani sia una vera leccornia. Io non sono stata così fortunata, forse meglio così!

Mangiare gli insetti - photo credit Enrico Crespi

Mangiare gli insetti – photo credit Enrico Crespi

Phnom Santuk, la collina sacra: per arrivare in cima bisogna salire circa 900 gradini, tutti di diverse misure, il che rende difficile il cammino. Sono arrivata alla fine senza fiato e in crisi respiratoria ma ne è valsa la pena solo per il panorama sottostante. Se però avessi saputo di dover fare così tanta fatica mi sarei fatta portare in cima da un motorino per la modica cifra di due dollari.

Phnom Santuk

Phnom Santuk

I templi di Angor: non ci sono parole per descrivere le emozioni e i sentimenti che suscitano questi maestosi templi rinvenuti nella giungla circa un secolo fa. Si rimane con il fiato sospeso a rimirare quelle pietre antiche con impressi i “faccioni” degli imperatori Khmer, oppure quando le radici di alberi secolari crescono attorno alle rovine e le circondano in un abbraccio quasi a proteggerle dal tempo e dalle intemperie.

I templi di Angor

I templi di Angor

Per non farci mancare niente, la visita di Angor Wat, il tempio più importante e forse più famoso, è avvenuta sotto la pioggia a dir poco torrenziale, caduta all’improvviso e a ciel sereno, talmente fitta da rendere difficile il cammino e la salita delle scale esterne rese scivolose e pericolose. Tutti si chiedevano cosa stesse succedendo, il giorno dopo abbiamo scoperto che altro non era che la coda del tifone abbattutosi sulle Filippine provocando disastri e morte.
Matrimonio Khmer: durante la visita nella giungla ad uno degli ultimi villaggi Khmer ci siamo imbattuti in un matrimonio e la guida ci ha chiesto se desideravamo assistervi. Dopo aver chiesto il permesso alla famiglia, siamo saliti nella casa della sposa, dove le donne la stavano preparando per la cerimonia. Dall’altra parte si stava preparando anche lo sposo.

I fidanzati si preparano per la cerimonia

I fidanzati si preparano per la cerimonia

Alla fine i due sposi sono usciti insieme, vestiti elegantemente e con lo stesso colore di abito, pronti per andare a sposarsi nella pagoda lì accanto e accompagnati in corteo da parenti e amici. Praticamente tutto il villaggio.

Matrimonio cambogiano - finalmente sposi!

Matrimonio cambogiano – finalmente sposi!

Intanto, in uno spiazzo stavano approntando le tende per il ricevimento e davanti ad esse, enormi pentoloni fumavano su fuochi di legna per cuocere pietanze da servire agli ospiti. Prima che partisse il corteo abbiamo fatto gli auguri agli sposi, lasciato come regalo un’offerta in dollari e ce ne siamo andati con la certezza che i cambogiani sono un popolo povero, da pochi anni uscito dalle aberrazioni del regime di Polpot, ma che vuole risollevarsi e crescere.
Un popolo che vuole crescere e lo fa con l’umiltà di un paese gentile dove la gente sa ancora sorridere e dove restano intatti i valori di onestà e accettazione della propria condizione.

 

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Scritto da Stefania Pozzi

Da grande vorrei viaggiare e scrivere di viaggi, nel frattempo provo a viaggiare e a scrivere di viaggi. Social Media Specialist, Travel Blogger e Founder di diquaedila.it

Ci sono 1 commento

  • […] ne sono il giusto. Quest’isola dei sogni si chiama Koh Kood. Sta a est, proprio vicino al confine con la Cambogia e alla più famosa Koh Chang. C’è praticamente una sola strada asfaltata che la percorre, […]

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