Dopo esserci sposati in Italia siamo partiti per il nostro viaggio di nozze: due settimane di tour in Perù ed una alle Isole Galapagos.
Affascinati dalla cultura andina, già prima di partire ci eravamo informati per celebrare un matrimonio in perfetto stile andino, una cerimonia simbolica ovviamente ma che ci sarebbe servita, oltre che ad unirci ancora di più durante uno dei nostri tanti viaggi, a venire a conoscenza di riti e usanze del popolo delle Ande.
Si siamo pazzi, d’accordo… e allora?
Durante il soggiorno all’Isola di Suasi stavamo per fare il colpaccio: Marta, la proprietaria di questa isola paradiso e della Casa Andina, l’unico eco lodge presente (bellissimo, sopra ogni aspettativa e ve ne ho parlato qui), ha accolto la nostra richiesta con piacere e si è informata per portare un vero e proprio Sciamano che celebrasse il rituale in testimonianza del nostro amore.
Il matrimonio sarebbe dovuto avvenire in cima ad un monte, al tramonto, con il sole che va a nascondersi tra il Titicaca e le Ande. Per essere precisi, qui.
Purtroppo il nostro sogno non è diventato realtà per un solo motivo: avevamo pochissimo tempo a disposizione.
Non ci siamo comunque dati per vinti avendo trovato in questo popolo delle persone pronte ad accoglierci e volenterose di aiutarci: non volevamo niente di scenografico, ma una cosa intima che per noi aveva un grande significato.
Una volta arrivati a Cusco, a mio parere una delle più belle città visitate e di cui non ho ancora avuto il tempo di scriverne come si deve, ci siamo fatti aiutare e abbiamo trovato un ragazzo che ci ha messo in contatto con il nostro celebrante, uno sciamano abbastanza conosciuto, di quelli che neanche in Perù esistono più facilmente e che devi andare a cercare proprio come abbiamo fatto noi.
L’accordo era di trovarsi alle 6 di mattina davanti al nostro hotel con tanto di testimoni che abbiamo scelto fra i nostri compagni di viaggio (che se ancora ci penso che due persone che fino a qualche giorno prima non conoscevamo neanche ci hanno fatto da testimoni, ancora sorrido) e che ancora ringraziamo per essersi prestati durante la cerimonia. Saremmo dovuti quindi partire in macchina che abbiamo noleggiato al costo di circa 50€ per arrivare in uno splendido sito Inca completamente deserto data l’ora presta.
L’impatto è scenografico, tutto intorno a noi prati verdi, siamo circondati dalle Ande e l’unico rumore che sentiamo è lo scroscio dell’acqua che scende dalle varie cascate all’interno del sito.
Come ho già avuto modo di raccontare, qui in Perù l’acqua è uno degli elementi sacri dato che viene donata dalla Pachamama, la madre terra.
Tutto il rituale andino al quale abbiamo partecipato è un dare e ringraziare la terra sulla quale stiamo camminando, il Santone sostiene che le montagne ci ascoltano e dobbiamo chiedere loro il permesso.
Pur non essendo abituati a queste cose e pur essendo il nostro Santone davvero un uomo singolare e bizzarro, nutriamo un profondo rispetto per ciò che sta avvenendo in questo luogo che è considerato sacro e anche se ammetto che inizialmente mi veniva da ridere poi non ho avuto difficoltà a calarmi nella parte e a godere della pace e dell’energia che un luogo del genere riesce a sprigionare.
Quel che si dice del Perù, della sua terra, dell’acqua e delle preziose pietre forgiate dagli Inca è vero: se l’uomo è capace di mettersi in contatto con l’ambiente è davvero possibile trarre beneficio dall’energia sprigionata dalla terra che è li, che vive e respira con noi.
Come avviene il rituale del nostro matrimonio andino*?
Abbiamo iniziato con il battesimo dell’acqua. Ci siamo bagnati dietro al collo e sulla fronte con acqua che sgorgava da una delle tante fontane costruite dagli Inca che per numero e posizione seguono un’armonia ben precisa.
Il Nostro Santone parla in quechua e poi traduce in spagnolo, ci introduce al rituale e comincia a tirare fuori un sacco di ammennicoli per celebrare il nostro matrimonio.
Piattini e bicchierini in terracotta, frutta, fiori, terra, bamboline che per un attimo mi hanno ricordato quelle Vudù. Panico.
Ma poi il sole sbuca da dietro le montagne e ci racconta di questi luoghi magici e noi siamo in sintonia con il circondario. Con il vento, con i galli che si svegliano e con il silenzio che dice più di quanto faccia il baccano.
Il nostro celebrante prepara tutto minuziosamente e ci lega le rispettive braccia con uno spago. Ci unisce e parla, poi ci scioglie: da quello che ho capito il concetto è che il matrimonio è come volare a briglia sciolta, ognuno con la cognizione di poter andare lontano ma rimanendo vicini perché la volontà è quella.
Dimentico tutte le farse della nostra società che al momento, con la sua corsa al successo e alle tradizioni dimenticate, mi sembra più lontana e superficiale che mai.
Sono felice perché inaspettatamente riesco a crederci. Chiamatemi ingenua, se vi va.
Il momento più bello di questi istanti sereni e curiosi è sicuramente quando uniamo le nostre mani creando un vortice di positività, come dice il nostro sciamano. Chiama in raccolta le più potenti montagne, nome dopo nome e suona dentro ad una conchigliona che emette un suono così profondo che scende per tutta la valle.
Ci dona un amuleto che all’interno porta le pietre scelte per ognuno di noi dopo che gli abbiamo fornito nome e data di nascita.
É un regalo prezioso che terrò al collo per tutto il viaggio e mi sembra che sprigioni tutta la sua forza, donandomela proprio come hanno fatto le montagne.
*questo rituale é di tipo simbolico quindi non è da ritenersi ufficiale e soprattutto non segue in tutto e per tutto le regole e le usanze del vero rituale andino che dura molto di più di un paio d’ore.
Da grande vorrei viaggiare e scrivere di viaggi, nel frattempo provo a viaggiare e a scrivere di viaggi. Social Media Specialist, Travel Blogger e Founder di diquaedila.it
Stefania, nata a Milano, città con la quale ho un rapporto di amore/odio.Ora vivo in Olanda con la mia famiglia!
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Ci sono 12 commenti
E’ bello essere matti così…
😀 sì, lo siamo!
io ho i lucciconi. Perché certe cose, anche se distanti anni luce da te e dal tuo vivere quotidiano, le puoi “sentire”, proprio come hai scritto tu.
Esperienza meravigliosa, grazie per avercela raccontata!
Grazie a te per averla letta e apprezzata! :*
Da ragazza che non ama il romanticismo posso dire…mi sono emozionata!
Non penso di volermi sposare (non per la moda del “è solo un contratto”), ma questo è uno di quei riti che mi ha sempre affascinata.
Domanda venale: ma costa?
In ogni caso davvero un bellissimo racconto!
Alice
Ciao Alice, anche io non sono molto romantica ma come fai a resistere ad uno scenario del genere?
Ti assicuro che la cerimonia è stata molto divertente ma a tratti anche toccante… in fondo eravamo nella Valle Sacra *_*
Bell’idea, chi l’ha avuta? immagino tu… Non posso credere che sia stata un’idea di tuo marito e che magari ha promesso di sposarti altre 100 volte e tutte insolite…
Ciao sindaco…
l’idea è stata di entrambi
Abbiamo avuto questa idea, si, ma probabile che abbia già cambiato idea!!!
A Las vegas non ci avete pensato?
Grazie per l’idea Rocco!
Meraviglioso! Mi hai portata di nuovo al giorno del tuo matrimonio col tuo bellissimo vestito bianco…e mi hai fatto venire voglia di sposarmi!
Bugiarda Solo perchè il matrimonio andino qui in Italia non vale! aahahahah
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