Mi avevano preparato ai siti archeologici Maya, ai sapori messicani, ai colori inaspettatamente accesi e alla musica coinvolgente.
È un po’ il mito messicano per eccellenza.
Poi ho girato Yucatán e Chiapas due settimane con gli autobus pubblici e ho scoperto che il bello del Messico non me l’aveva raccontato nessuno.
Sono una a cui piacciono le popolazioni, starei ore a capire gli usi e i costumi della gente; girerei perdendomi nei mercati locali perché secondo me è lì che si possono capire molte cose su come si vive in un determinato paese.
Sono una che si ritrova perdendosi nel caos.
Però ci sono momenti in cui solo la natura può parlarti di un territorio, c’è proprio bisogno di quella pace che solo gli spazi immensi e incontaminati riescono a darti, quelli che ti tolgono il fiato e che ti fanno esclamare fra lo sbigottito e il sognante “ma come fa la natura a fare tutto questo?”.
Eppure lo fa.
Sono quei luoghi che ti lasciano senza parole, colpa loro se poi ti ritrovi ad utilizzare i soliti aggettivi da Lonely Planet. Stupendo, mozzafiato, incredibilmente panoramico, capolavoro della natura.
Il Messico è pieno di questi posti, più o meno conosciuti.
Io non lo sapevo.
Era da tanto che desideravo vedere il Messico però, non so come dirlo, l’avevo sempre messo in un angolo, in attesa del momento giusto e surclassato da altre mete che mi erano sembrate meno accessibili turisticamente parlando.
Alcuni luoghi messicani sono in effetti troppo inflazionati ma impossibile non menzionarli fra la lista delle meraviglie naturali di questo Paese.
Ovviamente io ne ho visitato solo una piccolissima parte che però vorrei condividere con voi attraverso questo photo-post.
Inizio da ciò che mi piaciuto in assoluto di più, il posto che mi ha lasciato letteralmente a bocca aperta. Eh sì, brucio subito le mie cartucce per non farvi attendere ulteriormente e farvi conoscere questo spettacolo. Hierve El Agua, ovvero l’acqua bolle. Mi aspettavo acqua bollente invece era piuttosto gelida.
Ci si arriva con circa due ore di pullman da Oaxaca.
Ancora prima che il pullman arrivasse a destinazione, ci siamo resi conto della sua particolarità: non eravamo di fronte alla classica trovata turistica ma ad un gioiello naturale. Davanti a noi, due enormi conformazioni calcaree a strapiombo sui boschi, completamente bianche. Una montagna rivestita di glassa, è possibile?
Nel corso dei millenni il gocciolio dell’acqua sul margine della rupe è stato così costante da provocare formazioni di minerali come quelle che vediamo.
Sorprendente.
Camminando si può ammirare lo spettacolo di Hierve El Agua da tutte le angolazioni e dulcis in fundo, si può fare il bagno nelle piscine naturali, anch’esse a strapiombo.
Mettiamola così, un’infinity pool naturale.
L’unico punto dolente di questa, come di altre escursioni è che il tempo a d’esposizione non è infinito, quindi purtroppo non si può “perdere tempo” a gironzolare.
Zona: Oaxaca
Tutti me ne avevano parlato, tant’è che avevo paura di rimanere delusa.
Invece Agua Azul si è aggiudicato un posto nel mio cuore grazie alle sue cascate spumose che si gettano nelle acque turchesi, completamente circondate dalla giungla.
Bellissime.
Attenzione però a non venirci nella stagione delle piogge, altrimenti non potrete godere di questi colori.
Un altro consiglio: se decidete di venirci di domenica preparatevi a condividere queste enormi piscine naturali con famiglie messicane che si rilassano nel loro paradiso personale.
Se acquistate un’escursione, probabilmente vi permetteranno di restare qualche ora in modo che possiate avere tutto il tempo per esplorarle come si deve.
In mezzo alla giungla potrete seguire un sentiero tappezzato di negozietti e ristorantini, cosa che stona un po’ con la naturalezza del luogo ma che personalmente non mi ha dato così fastidio come in altri posti.
Zona: Chiapas
Insieme ad Agua Azul, le escursioni portano anche a Misol Ha, una cascata che per la gioia degli occhi fa un salto di 35 metri dalle rocce all’acqua. A Misol Ha si può fare il bagno o solo passeggiare in tondo per vedere la cascata d tutte le angolazioni. Per pochi pesos vi faranno entrare, volendo, in una caverna umida, buia e puzzolente di escrementi fino ad arrivare le ventre della roccia: attenzione perché è pieno di pipistrelli, se vi danno fastidio, evitate.
Zona: Chiapas
Che dire dei Cenotes, non sarò di certo io a farvi scoprire queste bellezze: solchi nel ventre della terra, crateri profondi che nascondono sorgenti di acqua limpida, con suggestive liane che pendono dai bordi e la vegetazione che si insinua in angoli impensabili.
Di Cenotes in Messico ce ne sono tanti, uno più bello dell’altro: ci si può nuotare e addirittura fare snorkeling alla scoperta dei loro fondali. Ce ne sono di più o meno famosi, alcuni belli ma affollatissimi, altri quasi vergini dal turismo di massa.
Durante il mio viaggio ne ho visitati più di uno ma il migliore è stato sicuramente il Cenote Ik Il, nei dintorni di Chichen Itza; bello da lasciare senza fiato ma con orde di turisti da far scappare anche i più temerari.
Ci ho fatto il bagno e la cosa in assoluto più bella è stata andare al centro e poter ammirare lo spettacolo dei raggi del sole che bucano l’acqua, o buttarsi sotto le sue cascate naturali.
La biosfera è incantevole, ideale per chi ama il birdwatching. Lo spettacolo dei fenicotteri rosa è una dei punti forte dell’escursione ma io sono letteralmente impazzita quando ci hanno portato in mezzo alle mangrovie e ci hanno fatto scoprire gli “ojos de agua“, delle sorgenti di acqua di fiume che sorgono in mezzo all’acqua di mare del Golfo. Questi occhi, assieme ad alcune specie di mangrovie, riescono nell’intento di filtrare l’acqua salata rendendola dolce.
Il risultato? Dei veri e propri angoli di paradiso con un’acqua trasparentissima dove è possibile fare il bagno.
Zona: Ovest di Mérida
Tornassi indietro forse non farei il canyon; non che sia brutto, anzi, risalire il fiume in barca ammirando gli immensi faraglioni che si aprono man mano, mostrando fenomeni naturali unici nel loro genere come conformazioni rocciose dalle stranissime forme, oppure poter avvistare coccodrilli che riposano a filo d’acqua sono state belle scoperte. Diciamo però che l’organizzazione del giro in sé non mi ha fatto impazzire. Lunghe attese in barca sotto al sole cocente, continue fermate per poter assecondare i selfiesti seriali e tappa obbligatoria vicino ad un bar boat mi hanno fatto un po’ spazientire.
Se c’è una voglia che mi è rimasta è quella di vedere il canyon, non dal basso ma dall’alto.
Zona: Chiapas, Tuxtla Gutiérrez
Da grande vorrei viaggiare e scrivere di viaggi, nel frattempo provo a viaggiare e a scrivere di viaggi. Social Media Specialist, Travel Blogger e Founder di diquaedila.it
Stefania, nata a Milano, città con la quale ho un rapporto di amore/odio.Ora vivo in Olanda con la mia famiglia!
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Ci sono 4 commenti
Ciao Stefania! Seguirò sicuramente i tuoi consigli e Agua Azul e Misol Ha non me le faccio scappare per nulla al mondo! Dato che ci andrò con la macchina a noleggio, è possibile parcheggiare poco distante che tu sappia? Grazie!
Ciao Emanuele, credo proprio di sì perché mi ricordo che il pullmino ci aveva lasciato poco distanti. Credo che ad Agua Azul non ci siano problemi proprio perché è una meta molto battuta dai locali!
Anchio ho cercato ed amato tantissimo, come in tutti i viaggi, la NATURA! Confermo che Agua Azul in estate (stagione umida) ha tutto un altro colore, pur rimanendo molto bello come panorama!
Ciao Fede! Agua Azul è stata una sorpresa per quanto riguarda la limpidezza dell’acqua e il panorama in generale… l’unica cosa è che ho trovato tantissima gente ma durante il week end è normale. Se abitassi nei dintorni ci andrei anche io!
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