Due biglietti a disposizione per il Messico arrivati quasi per caso, poco meno di un mese alla partenza e tutto l’itinerario da organizzare.
Che si fa? Ovviamente si gira il più possibile.
Come? Indecisione fra macchina e autobus.
Titubanze e alla fine si opta per spostarsi completamente con gli autobus pubblici: la rete ADO fornisce un servizio impeccabile e collega alla perfezione i siti d’interesse che vogliamo visitare fra lo Yucatán e il Chiapas.
Qui il post dove vi ho parlato nello specifico dei nostri viaggi in pullman con qualche info in più su tratte e prezzi del servizio.
La costruzione dell’itinerario è stata divertente, eccitante ma anche difficile perché non avevamo proprio idea di cosa aspettarci.
Di informazioni sul Messico è pieno il web ma tutte discordanti e la nostra paura era soprattutto quella di perdere tempo prezioso in siti molto turistici a discapito delle vere bellezze nascoste di questo Paese.
Per questo cercherò di essere il più obiettiva possibile circa la valutazione delle tappe, pur fornendovi un mio parere personale: essendo stati poco in ogni luogo possiamo fornirvi solo una visione generica e superficiale.
Facciamo così, vi regalo le mie emozioni, che a mio parere non ingannano mai!
Se volete approfondire, per ogni tappa troverete man mano che pubblico gli articoli, i racconti delle varie esperienze, basta cliccare e atterrerete sul singolo articolo.
Abbiamo volato con blu-express, la low cost di bluepanorama: il costo del volo si sarebbe aggirato sulle 700€ ma noi ne abbiamo pagati circa 250€ a testa, il perché ve l’ho spiegato qui.
A parer mio, questa compagnia è abbastanza scadente: per dodici ore di viaggio da Milano a Cancun con scalo a Mérida non c’erano singoli televisori ma qualcuno qua e là in giro per l’aereo e quindi con programmazione già prevista. O così, o pomì. E il tempo che non passa.
Inoltre, pur non essendo vegetariani, avevamo richiesto il pasto senza carne, opzione che (all’andata) non ci è mai arrivata. Abbiamo fatto finta di niente solo perché non ci cambia molto, ma per un vegetariano sarebbe sicuramente una situazione spiacevole.
L’unico hotel che abbiamo prenotato da casa è stato quello per la prima notte a Cancun, considerato il fatto che saremmo arrivati molto tardi e non avremmo potuto cercare una sistemazione. Gli altri hotel li abbiamo prenotati man mano, il giorno stesso o massimo quello prima del pernottamenti e abbiamo utilizzato l’app di booking che appunto permette di trovare le offerte migliori in circolazione per un soggiorno a breve. In alternativa abbiamo utilizzato anche Hotel Tonight e ci siamo trovati molto bene.
Se preferite essere tranquilli e prenotare gli alloggi prima, date un’occhiata qui
Per il nostro viaggio zaino in spalla abbiamo portato l’essenziale. Ormai siamo diventati degli esperti nella preparazione del bagaglio e man mano abbiamo imparato a scremare l’inutile: molto meglio lasciare un po di spazio nello zaino che potrà servire per acquisti vari, che portare troppa roba per finire poi per non usarla ma impuzzolentirla comunque.
A Cancun ci siamo solo passati per pernottare e poi ripartire la mattina dopo. Per questo motivo abbiamo scelto un hotel situato in zona adiacente alla stazione degli autobus.
Niente di che, essenziale per la notte e comodo. Punto.
La mattina siamo partiti subito per Tulum, ad un’ora circa di autobus.
Abbiamo visitato la zona archeologica di Tulum e pernottato in una cabana, una suggestiva capanna in riva al mare.
Ci siamo sistemati casualmente in una delle Cabanas delDiamante K, situate all’inizio della lunga distesa di spiaggia e cabanas di Tulum. Un bel posto con abitazioni di tutti i tipi, dalle più spartane a quelle extra lusso, con vista oceano e amache perditempo. Ve ne ho parlato qui.
Cercate la migliore cabana dove pernottare.
Il giorno dopo siamo ripartiti con il pullman in diurna: direzione Cobà. Ci abbiamo messo circa due ore.
A Cobà abbiamo fatto visita alle sue belle rovine in bicicletta, abbiamo affittato una guida proprio fuori dal sito. (qui vi parlo dei migliori siti archeologici che io abbia visitato).
Io consiglio di prendere una guida che vi spieghi qualcosa in più sui siti archeologici Maya, perché spesso al di là delle informazioni che s trovano scritte sui manuali non è facile godere appieno dei posti. Cobà è stata la prima vera immersione nella giungla (ma il bello doveva ancora venire) e una vista mozzafiato fra le migliori viste in Messico.
Il Viaggio verso Valladolid purtroppo è stato in taxi perché, causa sfiga nera che ci perseguita, avevamo messo in previsione di prendere l’autobus appena fuori dal sito ma ovviamente era appena partito; abbiamo dovuto decidere fra l’aspettare tre ore sotto il sole cocente o prendere un taxi pagando di più e andare. Sia le temperature che la perdita di tempo ci hanno fatto propendere per il taxi a discapito del portafoglio.
A Valladolid ci siamo fermati una notte e abbiamo soggiornato in un hotel carino, coloniale, pulito e con aria condizionata.
Abbastanza centrale e come al solito vicino alla stazione degli ADO, ma d’altronde a Valladolid non è che ci sia molto da girare se non vedere la piazza centrale e poi perdersi fra le sue vie colorate e scalcinate. È qui che Valerio ha provato la folcloristica esperienza del barbiere, ve lo racconterò presto.
Se volete, a Valladolid, potete visitare il cenote che sta proprio in città; carino ma molto meno suggestivo di altri. Non si può fare il bagno, si può solo ammirare.
Da Valladolid abbiamo concordato un’escursione giornaliera a Chichen Itza con guida compresa e visita al Cenote Ik Il, più visita alle Grutas de Balamkanché che poi alla fine non abbiamo fatto per il caldo infernale. Abbiamo letto in giro che se fa troppo caldo, addentrarsi nelle grotte non è esperienza per tutti data la mancanza di ossigeno e l’elevata umidità. Ecco, ho evitato senza troppi complimenti.
L’autista dell’agenzia presso la quale avevamo prenotato l’escursione ci ha poi lasciato in un paese sperduto, caldissimo e polveroso.
Ci siamo ritrovati soli con le forze appena necessarie per prendere l’autobus: in circa un’ora e mezza siamo arrivati a Mérida.
Mérida è una città carina, coloniale, sicuramente meglio di Valladolid. Con una bella piazza centrale e delle vie un po’ più caotiche che a detta degli abitanti sarebbero le vie dei gringos. In effetti è vero perché qui i pub e i menù dozzinali non mancano.
Da Mérida abbiamo prenotato all’ultimo una escursione alla Laguna di Celestun, un luogo molto meno battuto dai turisti di cui vi parlerò nei prossimi articoli, dove è possibile fare birdwatching e nuotare in pozze d’acqua trasparentissima. Celestun è una scelta alternativa ai siti maya e ai Cenote che rappresentano la maggior parte delle escursioni organizzate nelle vicinanze.
Tornati a Mérida abbiamo poi preso il bus notturno per Palenque dove siamo arrivati la mattina all’alba dopo circa sei ore di viaggio in notturna.
Da Palenque città ci siamo spostati con un taxi per arrivare al nostro resort immerso nella giungla. Qui ci siamo concessi qualche lusso in più e come avrò modo di raccontarvi, è stata una delle parti più belle del viaggio.
In giornata abbiamo visitato l’indescrivibile sito di Palenque per poi concederci durante il pomeriggio un po’ di meritato relax in una piscina in mezzo alla giungla in cui siamo rimasti a mollo fino a dopo il tramonto. La giungla è stato sicuramente il posto ideale per riprendersi dopo il primo viaggio in autobus in notturna.
Il giorno dopo ci siamo fatti portare ad Agua Azul e Misol Ha, due veri spettacoli della natura: delle cascate pazzesche situate sempre in mezzo alla giungla. Per arrivarci abbiamo raggiunto un accordo con un autista trovato in aeroporto che ci ha infilato in un pulmino assieme ad altre sei persone.
Il pomeriggio, finite le escursioni abbiamo preso un pullman per San Cristòbal sempre grazie all’accordo con questo signore che anziché riportarci a Palenque ci ha lasciati a metà strada per proseguire per la nostra prossima meta.
Se volete organizzare un viaggio in Messico alla scoperta dei paradisi naturali, leggete questo articolo.
Arrivati a San Cristòbal la sera tardi abbiamo percepito subito il cambio di clima, in fondo siamo a più di 2000 mt slm!
Dopo un viaggio tormentato fra tornanti di montagna che hanno messo a dura prova il mio stomaco ci siamo trovati ai margini di un paesino, infreddoliti e impazienti di raggiungere il nostro hotel prenotato poche ore prima dal pullman.
Quando si prenota online andando al risparmio, si sa, si trovano buone occasioni ma il rapporto qualità prezzo non è sempre assicurato. La notte a venire abbiamo infatti dormito in una stanzetta che dal bagno mandava un odore di fogna incredibile. Dormire con le finestre aperte e l’aria frizzantina mi ha fatto subito pentire di aver maledetto il caldo umido di Palenque della sera prima.
Il giorno dopo l’abbiamo speso fra il bellissimo mercato eco sostenibile del paese dove ho potuto fare razzia di collane e altri ammennicoli per pochi euro. Ma pochi pochi, giuro.
San Juan Chamula (l’articolo qui)è un paesino fuori dal mondo, dove si praticano rituali e sacrifici animali e che abbiamo visitato arrivando con un colectivo (altra esperienza indimenticabile).
A San Cristobal ci siamo fermati due notti e abbiamo avuto la possibilità di girare un po’ per scegliere l’ostello che ci avrebbe ospitato per la seconda notte. San Cristòbal è bellissima, la più bella Città del Messico che io abbia avuto occasione di visitare. Qui trovate un articolo sui dettagli delle città messicane.
Il giorno dopo da San Cristòbal siamo riusciti a prendere parte all’ultimo momento, di un gruppo diretto al canyon del Sumidero per effettuare l’escursione che ci ha tenuti impegnati mezza giornata.
Sempre in notturna abbiamo poi preso l’autobus per Puerto Escondido, paradiso del surf.
Qui in questo posto un po’ hippy ci siamo fermati per una notte e abbiamo avuto l’occasione di vedere surfisti da ogni parte del mondo cavalcare le onde di questo mare incazzato.
A Puerto Escondido non c’è un granché, si può solo rilassarsi e riprendersi pian piano tutto il tempo che una vita frettolosa vi ha portato via.
Altra notte in autobus verso Oaxaca, una delle ultime tappe del nostro tour.
Oaxaca l’abbiamo vissuta con le manifestazioni del primo maggio e lo Zocalo in fermento, non vedo l’ora di raccontarvi i dettagli.
Da qui siamo partiti per uno dei posti più splendidi visti durante questo viaggio: Hierve El Agua.
Incredibile creazione della natura, ma in questo post non vi dico di più se non “fatela!”
All’interno dell’escursione era compresa anche la visita a El Tule, l’albero più grosso del mondo e ad una distilleria di Mezcal.
Delirio mistico.
Ultimissima tappa Isla Mujeres, 2 notti e un po’ di meritato relax su playa Norte.
Azzurro incantevole, non c’è che dire, ma ho tante cose da raccontarvi anche in questo caso e molte foto da farvi vedere, ce la farò mai?
Alla fine abbiamo lasciato il Messico con un tramonto degno di essere incorniciato, con il groppo in gola tipico di fine avventura (che solo pensare alla prossima può aiutare) e con la musica che usciva da una chitarra pizzicata da un ragazzotto messicano, suonata sul traghetto di ritorno a Cancun.
Vi consiglio di studiare bene l’itinerario prima di partire (ma lasciarvi anche qualche incognita male non fa) e di prevedere nel tour tappe che oltre ai siti archeologici Maya valorizzino anche le bellezze naturali di questo Paese che sono davvero stupefacenti.
Da buona sociologa vi raccomando anche di passeggiare nelle coloratissime città coloniali messicane, che anche se vi sembrerà che non abbiamo niente, vi basterà esplorare e magari entrare in un negozietto, o da un barbiere (vi racconterò anche questa, promesso) come abbiamo fatto noi per avvicinarvi alla cultura locale.
Rimango dell’idea che siano le persone a fare un viaggio, i loro modi di vivere e le usanze e fidatevi, sui messicani, c’è un mondo da scoprire.
Qui, una bella gallery 100% messicana!
Da grande vorrei viaggiare e scrivere di viaggi, nel frattempo provo a viaggiare e a scrivere di viaggi. Social Media Specialist, Travel Blogger e Founder di diquaedila.it
Stefania, nata a Milano, città con la quale ho un rapporto di amore/odio.Ora vivo in Olanda con la mia famiglia!
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Il mio blog nasce dalla paura di viaggiare, ve l'ho mai detto?! Ecco cosa posso fare per te
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Ci sono 8 commenti
grazie per i suggerimenti, consigli. Anch io sto programmando un mio viaggio simile, solo partendo da Citta del Messico e arrivare a Cancun in 21 giorni… Se hai consigli ulteriori , grazie
Ciao Claudio, tutti i miei consigli sono racchiusi nel mio itinerario. Ma se hai qualche domanda specifica, fammela pure! Vedrai, il Messico ti piacerà! Ti aspetto per dirmi come è andata Buon viaggio
Sto pianificando il mio ontheroad in Messico per il prossimo agosto e questo articolo mi è stato molto utile, complimenti!
Sono contenta che ti sia stato utile! Il Messico è stata una vera sorpresa e non lo dico tanto per dire… sono partita con poche aspettative e sono tornata carica di emozioni! Che giro farai?
Teoricamente il giro dovrebbe essere: Atterro Cancun…Valladolid (cenote e chichen) -> Merida e Celestun -> Campeche -> Palenque -San Cristobal e poi rientro lambendo il Belize, passando per Chetumal, la laguna di Balacar, Tulum e poi mare su Isla Mujeres…ma è ancora in fase di definizione 😀
Wow, tipo il mio giro! però io non ho fatto il Belize… mi saprai dire se vale la pena, anche se penso di sapere già la risposta! 😉
[…] mi sono dovuta ricredere fino ad elevare questa città al primo posto del podio fra tutte quelle viste in Messico. Vi spiego […]
[…] Ho girato il Messico (Yucatán e Chiapas) per due settimane con un itinerario fai da te prendendo gli autobus pubblici per spostarmi ed è stato abbastanza semplice. In queste due zone del Messico, ma credo anche altrove, l’organizzazione del servizio di trasporto autobus funziona bene, le vetture sono pulite e funzionanti e i collegamenti fra le diverse zone del Messico sono numerosi. Ho provato soprattutto Autobus Ado con qualche eccezione per alcune brevi tratte in cui ho acquistato biglietti per autobus Oriente, nettamente più modesti. Ho cercato di stendere una faq delle info più utili che potrei darvi per un possibile viaggio in Messico spostandovi con gli autobus. Se avete domande da aggiungere potete farlo nei commenti e io man mano potrei rimpolpare l’articolo, oppure potete scrivermi in privato qui. […]
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