Inutile negarlo, da quando sono mamma il mio modo di scegliere un viaggio, e di viaggiare, è cambiato.
Forse perché ad essere cambiata sono proprio io; niente stravolgimenti, una cosa del tutto naturale, come il proverbiale bruco che diventa farfalla, se proprio ci teniamo ad essere romantici.
Quel cambiamento profondo, che parte dall’interno e condiziona senza volerlo il tuo modo di pensare, ti plasma fino a convincerti che in fondo tu non sei mai stata diversa da come sei ora.
Tutto cominciò inaspettatamente con la sindrome del nido, quando pochi mesi prima dell’arrivo di Viola mi misi intensamente ad arredare la sua camera, consapevole del fatto che non l’avrei usata per un anno, visto che ci saremmo presto trasferiti in un altro paese.
Poi la valigia per l’ospedale; in assoluto quella più in anticipo che feci in tutta la mia vita.
Da lì lo capii, sarebbe cambiato anche il mio modo di scegliere un viaggio.
Una premessa prima di iniziare davvero.
Ho detto che il mio modo di organizzare un viaggio è cambiato, non che non avrei più viaggiato a causa delle ansie e delle paure che possono sorgere quando si è neo genitori.
Il motivo più profondo di ogni partenza lo trovo – lo troviamo – ancora nell’entusiasmo; ora che siamo una famiglia è tutto centuplicato. L’entusiasmo è la prima di tante emozioni che ci accompagnano fin dalla preparazione di un viaggio.
Da quando c’è Viola cerchiamo di pianificare molto di più.
O meglio; mentre prima della sua nascita stavamo ore e ore a fantasticare sui nostri ipotetici itinerari che poi prendevano sempre una piega inaspettata, ora cerchiamo di essere molto più pratici e organizzare il viaggio secondo le esigenze della piccola.
Che poi gli imprevisti succedono ora più che mai, però ci piace partire con qualche sicurezza in più.
Ovviamente per questioni logistiche non viaggiamo più zaino in spalla. Almeno fino a che Viola non sarà un po’ più grande, la soluzione più pratica e facilmente trasportabile è sicuramente la valigia.
Solitamente quando viaggiamo con qualcosa in più del bagaglio a mano, cerchiamo di farci stare tutto in una valigia da stivare, più un piccolo trolley in tre. Non siamo di quei genitori che vogliono portarsi dietro la casa. Abbiamo vissuto per un po’ in un altro paese, cosa che ci ha regalato la consapevolezza di poter trovare il necessario anche lontani da casa. Ovviamente dipende dal viaggio, ma per la maggior parte delle volte tutto il necessario entra in una valigia.
In passato abbiamo dormito davvero ovunque: ostelli, capanne sulla spiaggia, capanne nella giungla, camere senza bagno, tende nel deserto senza aria condizionata… Alcune volte è stato emozionante, divertente e romantico. Altre avremmo voluto scappare.
Ma la decisione era nostra; a rischiare eravamo noi.
Ora no, non è più così: con noi c’è una bambina che ha le sue routine che vanno rispettate, le sue esigenze che dobbiamo tenere in considerazione.
Come prima cosa cerchiamo delle strutture comode, pulite e che abbiano alcuni servizi disponibili.
Abbiamo attraversato alcune fasi: inizialmente allattavo e non c’erano molti problemi, poi ho iniziato lo svezzamento e ciò che consideravo più pratici erano sicuramente gli appartamenti che mi permettevano di preparare e scaldare le sue pappe.
Adesso che Viola mangia quasi tutto non abbiamo più questo bisogno ma, in base a dove andiamo, devo garantirle, ad esempio, del latte e dei cibi che siano sani.
Per il pernottamento prediligiamo comunque gli appartamenti per il fatto di avere maggiore libertà; abbiamo provato gli all inclusive ma oltre a non amarli – già da molto prima dell’arrivo di Viola – pensiamo che vadano bene solo per alcune tipologie di viaggio più “rilassate”.
La prossima avventura con Viola che ci siamo promessi di affrontare: il campeggio in tenda in tre!
Al di là della questione cibo, la struttura ad hoc dovrebbe rispondere ad alcuni requisiti fondamentali come: posizione – che sia comoda e facilmente raggiungibile, nelle vicinanze di un pronto soccorso, guardia medica e/o ospedale – ci fa sentire più sicuri.
Ovviamente poi non è sempre così ma, ogni volta che procediamo con una prenotazione, cerchiamo di tener conto di tutti questi fattori.
Quando parliamo di contesto non consideriamo solo i dintorni della struttura ma l’ambiente relativo alla destinazione scelta.
Non tutti i viaggi sono a portata di bambino; molti più di quanti pensiamo, ma ce ne sono alcuni che rimandiamo a quando lei sarà più grande. Esempio? Non la porterei a fare un Safari in Africa perché non se lo godrebbe e sicuramente patirebbe le condizioni climatiche. Idem per viaggi come la Lapponia, aspettiamo che possa goderne appieno (visto quel che costano).
D’altro canto, cercheremo di sfruttare il più possibile il fatto che per quanto riguarda molte compagnie aeree i bambini non paghino il volo fino ai due anni di età.
Non ho mai usato stendere liste nella mia vita, per nessun tipo di contesto.
Mi correggo; qualche volta ho provato ma la cosa che più mi divertiva era sconvolgerle, quelle liste. Mi divertiva un sacco, perché in fondo io non sono proprio una da elenchi rigidi.
Per quanto riguarda l’organizzazione di Viola, invece, credo siano fondamentali per aiutarmi a fare il punto della questione.
Prima di preparare la valigia creo una lista, prima di andare a fare la spesa pre-viaggio creo una lista.
Anche prima di scrivere questo articolo ho creato una lista!
Insomma, vi lascio così; con la consapevolezza che le fasi della vita sono in costante cambiamento, naturale e non forzato.
Quando il viaggio fa parte di te, delle tue passioni, allora non può fare altro che evolversi assieme a te.
Ve lo dice una che sta creando la prossima lista:
Titolo: Viaggio in Inghilterra del sud.
Sottotitolo: cosa diavolo metto in valigia, visto il tempo ballerino?!
Da grande vorrei viaggiare e scrivere di viaggi, nel frattempo provo a viaggiare e a scrivere di viaggi. Social Media Specialist, Travel Blogger e Founder di diquaedila.it
Stefania, nata a Milano, città con la quale ho un rapporto di amore/odio.Ora vivo in Olanda con la mia famiglia!
Da grande vorrei viaggiare e scrivere di viaggi, nel frattempo provo a viaggiare e a scrivere di viaggi. Social Media Manager, Web writer e Travel Blogger.
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