Il Perù non era fra le mie mete del cuore, devo ammetterlo. Eppure l’ho scelto per il mio viaggio di nozze, mi sono lasciata trasportare dai desideri del mio compagno, se fosse stato per me ci saremmo ritrovati ancora una volta in Asia.
Ho deciso che d’ora in poi, una volta tornata da un viaggio importante, scriverò un post sulle 7 cose che non sapevo su questa destinazione. Vanno così tanto di moda questi elenchi numerati che ho deciso di strizzare l’occhiolino a google, ma divertendomi.
7 curiosità, 7 su usanze strane, 7 modi di fare diversi dai nostri, 7 particolari che mi hanno colpita.
Mi sono resa conto che sono tante le cose di cui potrei scrivere per ore e ore, che certo non interesseranno a tutti, ne tanto meno sono propriamente robe che vengono raccontate in un blog.
Prendete il Perù, ad esempio: il Machu Picchu, le Ande, la gente, il cibo, i colori, il Titicaca e così via; c’è così tanta bellezza in questi luoghi che non sempre c’è spazio per i particolari, rischieremmo di naufragare in un mare immenso. Eppure son cose che in viaggio servono, piccolezze che non ti cambiano la vita ma sicuramente rendono unico un viaggio.
E allora via, inizio dal Perù.
In realtà ci sono molte più di 7 cose che non sapevo del Perù, ignoravo quasi tutto circa usanze, costumi, tradizioni, storia e cultura ma qui vi lascio le più simpatiche e assurde che hanno piacevolmente condito le mie giornate di permanenza in questo paesaggio ricco di colori e buffi animali lanosi.
1) Altitudine e dita nel naso
Arrivati ad Arequipa l’altitudine era ancora accettabile: 2500 mt slm. Salendo su per gli altopiani andini invece la situazione si è fatta più seria: stavano tutti con le dita nel naso, adulti e piccini.
Pensavo non esistesse il culto del fazzoletto.
Poi ho passato la prima notte combattendo contro un’aria secca senza precedenti, quasi irrespirabile: crema idratante a manetta e panno bagnato sui termosifoni.
Il guaio di quelle situazioni è che se per caso ti venisse voglia di soffiarti il naso, poi dovresti fare i conti con migliaia di crosticine fastidiose attaccate alle pareti delle narici. Ecco spiegata la suddetta usanza.
Non sarà poetico, ma se avete in programma un viaggio in Perù, meglio che vi abituiate all’idea.
2) Sul Machu Picchu con la vescica piena
Sono consapevole del fatto che sto per scrivere una cosa di poco conto e soprattutto che poco ci azzecca con le sensazioni che uno può provare di fronte ad una delle 7 meraviglie del mondo, il Machu Picchu, ma è pur vero che alla vescica non si comanda.
Il Machu Picchu è un sogno. Davvero, è potente. Ti schiaffeggia con la sua enormità e con la sua energia incredibile che viene sprigionata dalle rocce millenarie forgiate dagli Inca.
La cosa bella è che, oltre alla classica visita, una volta terminati tutti i giri del sito potrete rimanere a godervi il panorama sdraiati sull’erba verdissima di uno dei tanti terrazzamenti. E scusate se non è proprio come al parco sotto casa!
Il problema, almeno per me che sono vescica-dipendente, è che durante tutta la visita al sito archeologico non vi sono servizi igienici.
Senza giri di parole, se doveste avere bisogno del bagno dovreste per forza attendere l’uscita.
3) Mettono cumino in ogni dove
In realtà non so se è proprio cumino la pianta erbacea che utilizzano in quasi tutte le portate servite ma so solo che è dannatamente forte e si insinua in ogni sapore. I piatti proposti sono tanti: immaginateveli bellissimi da vedere e gustosissimi da mangiare ma che in fondo in fondo hanno sempre quel retrogusto lì, che io odio.
Non fraintendetemi, io ho amato la cucina peruviana per la sua enorme varietà e ne ho anche scritto qui ma il cumino, quello proprio no. Questione di gusti, lo so, ma sappiate che è un sapore che ritroverete spesso nelle vostre pietanze.
4) Usano il clacson come se non ci fosse un domani
Cosa fate se siete fermi ad un semaforo che diventa verde e la macchina che c’è davanti a voi non si muove?
I più pazienti, pazientano, gli altri suonano.
Ed è giusto così, suonare in alcune occasioni è un sacrosanto diritto.
Ma in Perù l’uso del clacson è davvero spropositato, è un’esagerazione, proprio come con il cumino.
Solo che qui non si può certo usare la scusante della fretta.
Una macchina passa con il verde? Suona.
Sfreccia senza rispettare le strisce pedonali? Non importa, tanto suona.
L’autista deve salutare l’amico, suona.
È indeciso se partire o rimanere fermo, che fa? Suona!
Ma perché lo fanno? Il risultato è che tutti suonano creando un insopportabile rumore di bip bip.
Attraverso la strada, schivo un’auto e la maledico, per tutta risposta questo mi suona.
Incorreggibili.
5) Le Isole Ballestas sono belle da tapparsi il naso
Le isole Ballestas vengono chiamate le sorelle minori delle Galapagos (anche se io le definirei piuttosto delle lontane cugine di qualche remoto grado di parentela).
Per visitarle veniamo fatti salire su un motoscafo che ci porta al largo e che circumnaviga questi enormi corpi rocciosi che spuntano dall’acqua totalmente invase da vari tipi di uccelli, leoni marini, pinguini e altri animali.
L’effetto è scenografico ma la puzza è indescrivibile.
Questo perché qui avviene la raccolta del “sacro” guano, ovvero cacca di uccello che ha un valore spropositato dato che è un fertilizzante molto utile, in grado di potenziare i raccolti molte volte in più che il concime normale.
Cacca preziosissima ma davvero nauseabonda!
6) Gli Uros e l’isola toilette
Succede che anche gli Uros devono andare in bagno ogni tanto.
E io che pensavo la facessero dietro la loro capanna costruita in totora.
O che avessero delle toilettes costruite anch’esse in totora, che so.
Invece no, sono talmente rispettosi dell’ambiente che per evitare di inquinare le vicinanze dei centri da loro abitati, ogni sacrosanta volta che debbono andare in bagno prendono su la loro barchetta e pagaiano fino ad arrivare a destinazione.
Avrei alcune domande di logistica che però non me la sono sentita di rivolgergli, più che altro perché non parlo molto bene il quechua.
7) Arance su capelli, altro che semi di lino
Era una calda giornata in cui il sole illuminava le Ande e noi eravamo a Pisac in attesa di assistere alla celebrazione della festa della Vergine del Carmen, una bella e variopinta manifestazione danzante in cui tutti gli abitanti sfilano in maschera con abiti coloratissimi.
Ad un certo punto il mio sguardo cade su due signore sui sessanta che si danno un gran da fare con due arance: le tagliano, le passano da una mano all’altra e “ora le mangiano” ho pensato.
Stupore infinito e anche un po’ di disgusto, lasciatemelo dire, quando ho realizzato che se le stavano spalmando sui capelli. Non so a cosa possa servire, ho ipotizzato sia per proteggerli o per renderli lucenti ma l’effetto finale è stato quel miscuglio di unticcio unito a piccoli pezzettini bianchi incastonati fra i capelli.
Da qualche parte devo avere anche un video che ho fatto con la GoPro che riprende il trattamento/spremuta casalinga ma non me la sono sentita di pubblicarlo ora.
Insomma, queste sono in breve le mie 7 cose che non sapevo del Perù, che mi dite, conoscevate almeno una di queste usanze?
Se invece avete qualche curiosità da raccontare circa il Perù fatelo fra i commenti!
Da grande vorrei viaggiare e scrivere di viaggi, nel frattempo provo a viaggiare e a scrivere di viaggi. Social Media Specialist, Travel Blogger e Founder di diquaedila.it
Stefania, nata a Milano, città con la quale ho un rapporto di amore/odio.Ora vivo in Olanda con la mia famiglia!
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Il mio blog nasce dalla paura di viaggiare, ve l'ho mai detto?! Ecco cosa posso fare per te
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Ci sono 14 commenti
si chiama culantro, non cumino.
é la foglia del coriandolo.
è originario del mediterraneo, solo che qui da noi non si usa più e ora lo usano il sud america ed il sud est asiatico.
Io ADORO il Perù!! Sono in fissa da quando avevo circa 5 anni, adesso ne ho solo 13 ma prestissimo voglio andare in quel Paese meraviglioso a ogni costo!! Sto facendo la tesina di terza media sul Perù e queste cose le dirò all’esame orale 😉
WOW ma davvero? E come sei capitata qui, posso chiedertelo?
Mi fa molto piacere sapere di poter essere utile a qualcuno
Se hai bisogno chiedi, sono qui!
p.s. Il Perù è bellissimo, prima o poi relizzerai il tuo sogno!
Mi trovo totalmente d’accordo sulla vescica e sul cumino 😀
Apprezzo anche il coraggio di essere riusciti a salire sull’isola del sacro guano, alle puzze non resisto!
Fortunatamente sull’isola non siamo saliti ma l’abbiamo solo circumnavigata… e anche piuttosto velocemente e col naso tappato Però ammetto che il guano sia molto utile!!! Solo puzzolentissimo
Fortunatamente sull’isola non siamo saliti ma l’abbiamo solo circumnavigata… e anche piuttosto velocemente e col naso tappato Però ammetto che il guano sia molto utile!!! Solo puzzolentissimo
😀 Grazie al tweet di Manu sono venuta a leggere perché mi era sfuggito.. ed ho riso troppo!
Stupendo e divertente!
ps. e le foto.. *.*
Manu l’ha pubblicizzato ben bene! Soprattutto per le caccole… ahahahahah Grazie Luci! :*
Troppo forte! Non sapevamo nessuna di queste usanze!!
Il tuo modo di descrivere il Machu Picchu poi.. “Ti schiaffeggia con la sua enormità e con la sua energia incredibile”
Che bello!!!! Bravissima 😀
Un abbraccio!
Grazie! Però scrivere del Machu Picchu dopo averlo visto è facile… Le parole vengono da sole e sono dettate dalle emozioni!
Devo assolutamente far leggere questo articolo ad una delle mie più care amiche… peruviana!
Non sapevo assolutamente nulla di tutto ciò e questo post mi ha fatto sorridere davvero di gusto. Paese che vai, usanza che trovi… ma certe sono proprio assurde
Viaggiare insegna davvero tanto…
Un abbraccio Ste!
O mamma, poi mi corregge di sicuro! ahahahahah… Sai cosa mi piacerebbe? Che qualche straniero scrivesse un post così sull’Italia. 😀 Un abbraccione Farah
Stefy questo post è splendido!
Letto tutto d’un fiato, dalle caccole alle arance!
Ma sono morta quando hai parlato della vescica (eheh, le meraviglie del mondo fanno questo effetto!) 😀
Manu, tu che mi conosci dovresti saperlo che sono vescica-dipendente! Però ho trovato in Saretta una valida alleata 😀
La tua opinione contribuisce alla ricchezza del mio blog!
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