Volti di donne il 25 novembre

Il 25 novembre è la giornata contro la violenza sulle donne.
Per la mia tesi di laurea ho studiato in un vero e proprio centro anti violenza e ne sono tornata a casa una persona diversa.

Sono contro ogni forma di violenza, non è solo questione di donne, nessuno di noi ha il diritto di violare i diritti primari di qualsiasi essere vivente (si, è una ripetizione voluta). Ne sono fermamente convinta.

Durante quel semestre al centro anti violenza ho avuto a che fare con racconti anonimi di donne costrette a scappare dalle loro case, molte volte assieme ai figli, e a rifugiarsi in questi centri per sfuggire alle violenze domestiche.
Un numero assurdo di persone decidono ancora oggi, per paura, o ignoranza di non denunciare queste forme di violenza. Il numero oscuro, si chiama.
Così oggi mi sono tornati alla mente tutti quei libri sfogliati, quelle testimonianze e quelle foto di donne violentate, sottomesse e umiliate, quelle violenze perpetrate nei confronti di donne in tutte le parti del mondo.
Ho deciso che avrei voluto lasciare qui sul blog un piccolissimo segno della mia denuncia. Un urlo silenzioso.

Ma come farlo?
Dato che la violenza si manifesta in molte forme e non ha a che fare solo con quella fisica, ho pensato di lasciarvi delle foto che ho scattato durante i miei viaggi, scatti di donne che vivono in egual modo o diversamente da noi, che svolgono lavori diversi, a volte molto più faticosi ma che amano e soffrono nello stesso modo in cui lo facciamo noi, forse solo manifestandolo in modo diverso.
Si tratta di volti che mi hanno colpito e che non per forza denunciano una situazione allarmante. Solo diversa dalla nostra.
I viaggi servono anche a questo, o sbaglio?

Queste sono solo alcune delle mie #DonneinViaggio