Slow Tour
0

Reazioni d’Italia da un Ape Calessino

Reazioni d'Italia su di un Ape Calessino

Storie pazze di cartoni e mascottes

Me ne sono accorta subito: girare l’Italia a 50 all’ora, con un mezzo senza finestrini, lento, simpatico e abbastanza rumoroso ti permette di provare una serie di emozioni nuove, in un misto di euforia, tensione, incanto e a volte anche un pizzico di scazzo puro (che ci sta sempre).
Tirando le somme, solo queste sensazioni, lasciatemelo dire, valgono il viaggio e tutte le fatiche che ne conseguono.

Ma delle nostre emozioni ve ne ho già parlato qui.

Quello che non vi ho ancora raccontato, che secondo me è anche la parte più divertente del viaggio, riguarda le reazioni dei personaggi che abbiamo incontrato lungo la strada, punto focale della nostra avventura.

Per farvi meglio capire quanto sia varia l’Italia, cercherò di riassumervi queste reazioni raggruppandole, o meglio profilandone. Il che è davvero difficile perché in un Paese come il nostro, in cui catalogare qualcosa è un’impresa per via delle sue migliaia di sfaccettature; così lo è per il cibo, i suoi sapori, i colori, i luoghi e così via, la stessa cosa vale per le persone e le loro reazioni.

Ma noi ci proviamo comunque!
Vi porto in giro per l’Italia, venite con me!

L’indifferente

Appartiene alla specie neanche troppo rara di quelli che può passargli davanti anche un dinosauro che loro non si muovono.
Solitamente a questi tizi gli suonavamo per vedere le loro reazioni.
Ci fermavamo al semaforo, li guardavamo e “Pi Pi Pi Pi”. Niente, encefalogramma piatto.
I motivi degli indifferenti non possono essere che due: o siamo capitate davvero in un momento no, oppure nel loro paese è pieno di Ape Calessini che hanno come obiettivo quello di girare l’Italia, di conseguenza per loro è la normalità.
Ah no, c’è una terza possibilità: la noia è insita in loro.

L’Invidioso

Apparentemente non è tanto diverso dall’indifferente ma siccome 2000 km hanno forgiato il mio fiuto per questi casi difficili, posso tranquillamente dirvi che si tratta di un invidioso. È colui, o colei che non ti guarda, fa finta di niente ma quando ti giri ti segue con la coda dell’occhio. Solitamente si trova insieme a qualcun altro e si vede chiaramente che sta parlando del nostro bolide. Le sue sopracciglia sono inarcate come a dire “mai e poi mai girerei con un robo del genere” ma sotto sotto freme dalla voglia di dare una bella sgasata!

L’entusiasta

Lui è il nostro mito: il signore sui sessanta che ci sorride a 36 denti, con i lucciconi negli occhi, che si avvicina pian piano come a dire “posso, posso davvero?!” Poi ci guarda, riguarda Regina e in un impeto avventuroso afferma “se avessi avuto qualche anno in meno sarei venuto subito via con voi”. Che ti viene davvero voglia di portartelo via.

O il ragazzotto della pompa di benzina che si affeziona alla nostra causa e continua a salutarci man mano che ci allontaniamo, dando nel frattempo dei colpetti con il gomito all’amico e si vede che già gli manchiamo. :)

O la coppia che incontriamo fra un semaforo e l’altro ed esclama “so chi siete voi, vi ho visti al telegiornale”.
Come puoi, dopo aver assistito ad una scena del genere, non partire orgogliosa, sgasando a più non posso?! Vai aspetta, non fermarti proprio ora!Ape-e-gente

La gelosa

Qui mi duole, ma devo per forza essere sessista. Simpaticamente, si intende.
La gelosa che passa con il tipo e che non gradisce i nostri saluti, ci sta sempre.
La noti perché tiene fissa lo sguardo su di lui, che a sua volta tiene lo sguardo basso perché guai a guardarci e figurarsi a salutarci.
E non sto parlando di fare le gatte morte eh… Avete presente di come ci si sente dopo sei ore di viaggio? Capelli arruffati, pelle secca, trucco sfatto e compagnia varia.
La gelosa non ha nulla da temere, si tratterebbe solo di sciogliersi un po’:).

Il curioso vero

Cosa volete fare voi?… Con quel trabiccolo lì? Ma no, non ci credo… Ehi Luigi senti qui, queste vanno fino in Sicilia con sta macchinetta.
Silenzio. Arriva Gianluigi.
Chi ve lo fa fare? Ma ci dormite anche sopra?
Grandi manciate di suspense.
No, no… Ci fermiamo ogni giorno in agriturismo.
Sorrisi, risate, colpetti sulle spalle. Amici.
Domande tecniche alle quali non sappiamo rispondere.
Tarallucci e vino.reazioni-d'italia-sull'ape

Ve l’avevo promesso e ora ve lo dico: la medaglia d’oro per la Regione più curiosa d’Italia se l’aggiudica la Sicilia.
Sono curiosi e anche un po’ increduli ma con il sorriso, non hanno paura a chiedere, si fermano, rispondono ai saluti. Accoglienti come non mai. Sicilia da 10 e lode!

L’indispettito

Quello che se ci potesse speronare lo farebbe. Quello che va di fretta e per lui non dovremmo esistere perché la strada è una cosa seria, mica per dei Calessini piccini come noi.
Quello che se in salita Regina si spegne, suona a più non posso e se ne va sgommando, lasciandoci li a mangiare il fumo e a sentire la puzza delle sue gomme bruciate.
È sempre lo stesso, quello che guarda dentro e vedendoci donne fa la faccia da “ho capito tutto… siete negate, state a casa”.

Permettetemi di esprimere un pensiero del tutto personale che il viaggio con il Calessino mi ha aiutato a rafforzare ancora di più: le strade d’Italia, senza certe persone ignoranti, sarebbero molto più sicure.
Se con la macchina devi tenere gli occhi aperti, con un Calessino devi farlo doppiamente. Non conta solo guidare bene ma controllare che gli altri non invadano i tuoi spazi e che non prestino poca attenzione ad un mezzo del genere.

L’estimatore

È colui che si innamora del Calessino fin dal primo incontro, ne rimane folgorato come nelle migliori storie d’amore.
Si avvicina, lo scruta, lo ammira e rimira e poi con fare esperto lo tocca, quasi fosse una preziosa opera d’arte che bisogna conservare.
Beh, mi verrebbe da dirgli: vediamo se domani mattina quando si ferma immotivatamente sotto al sole cocente, non volendone sapere di ripartire, lo amerai ancora come adesso.
Ma lui va avanti snocciolando informazioni da vero estimatore, come date, accadimenti ed eventi memorabili attinenti alla storia del Calessino.
Quasi neanche ci vede, né ci sente… noi e la nostra storia non gli interessiamo.

Dopotutto il vero protagonista indiscusso di questa avventura è lui, anzi lei: Regina.
È solo grazie al suo musino simpatico e alla sua anima da leone che abbiamo potuto raccogliere emozioni per le varie Regioni d’Italia.
Ora ci manchi Regina, ti vediamo in ogni dove e non riusciamo a fare a meno di te: ci manca la lentezza di quei giorni passati fra i canti delle cicale alternati al rumore dei camion che ti sorpassano, fra il profumo di pomodori maturi e la puzza delle pompe di benzina, fra il tepore del sole che ci scalda e l’uragano che quasi ci porta via.
Perché di te si prende tutto, non è sempre e solo bello ma sicuramente unico, quello lo è!

Ah, finalmente qui trovate la gallery con alcune foto selezionate fra le migliaia che ho fatto durante il tour Milano – Catania.

Condividi:
  • googleplus
  • linkedin
  • tumblr
  • rss
  • pinterest

Scritto da Stefania Pozzi

Da grande vorrei viaggiare e scrivere di viaggi, nel frattempo provo a viaggiare e a scrivere di viaggi. Social Media Specialist, Travel Blogger e Founder di diquaedila.it

Ci sono 0 commenti

La tua opinione contribuisce alla ricchezza del mio blog!

Lascia un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *