La casa di una che viaggia

Ovvero My Sweet Travel Home!
Alcuni amici che dovevano venire in visita da noi l’altro giorno hanno esordito: “eqquiiiindi… Com’è la casa di voi viaggiatori?”.
Senza pungolare troppo la mia mente ho guardato Valerio che ha ricambiato con lo sguardo perso nel vuoto e quasi all’unisono abbiamo esclamato “abbbhooo, non è che abbiamo dato un particolare tema alla casa“.
La profondità dei discorsi fra amici.

Si insomma, una casa confortevole ma che non vuole lanciare messaggi insistenti e ridondanti.

Poi però questa cosa della casa di chi viaggia mi ha fatto riflettere e ho pensato che in ogni caso (cioè, nel nostro) la nostra è una casa che seppur giovane, di viaggi ne ha visti tanti. Un buon 50% di questi è mentale.

Allora ho fatto un gioco e per non sembrare ridicola l’ho fatto quando Valerio era a Madrid.
Sono entrata in casa e ho cominciato ad osservarla come se fosse la prima volta in cui la vedevo:
toccavo gli oggetti, curiosavo in giro in cerca di particolari indizi sulla personalità di ChissàChiCiVive, ho tirato ad indovinare a che strani tipi dovevano essere, quali erano i loro sogni, le loro passioni, gli affetti e i difetti.

Solo allora (viva il tempismo) mi è parso chiaro quanto la nostra casa parli di noi e che ci siano alcuni dettagli che, neanche a farlo apposta (sì dai, un po sì) lasciano chiaramente trasparire la predilezione per il viaggio.

Dopo questa premessa è giusto quindi che io vi dica com’è secondo me la casa di chi viaggia (aka la nostra).

La casa di chi viaggia è piena di sogni, alcuni di questi sono viaggi che sono diventati realtà mentre gli altri rimangono immaginazione che un giorno riempirà le cornici e i ricordi futuri.

La casa di chi viaggia è piena di libri, alcuni impegnati, altri leggeri.
Questi libri, che io adoro sniffare (voi no?!) prima di riporre nella libreria verde mela, sono in grado di far andare lontano pur rimanendo fermi.
Ci sono libri che hanno viaggiato per il mondo e le loro pagine sono appiccicaticce di chissà quale genere di cibo. Hanno sottolineature in matita che fermano i concetti essenziali mentre il profumo di una foglia secca di menta riporta nei suq di Marrakech.

La casa di chi viaggia è colorata di tutti i colori del mondo, rossa come il deserto, verde come il Machu Picchu, grigia come il cielo di Lima, lilla come la lavanda e le ortensie. Non ti annoia mai.
La casa di chi viaggia è in grado di portarti prima a nord, poi a sud, poi a est e a ovest senza mai stancarti. Qui il tempo a volte si ferma.
La casa di chi viaggia è piena di buoni propositi, alcuni dei quali è bene ricordarseli ogni mattina durante la colazione.

La casa di chi viaggia è piena di oggetti che hanno avuto una vita diversa da quella che fanno ora, sono oggetti che raccontano la loro storia ogni volta che posi su di loro lo sguardo.
Sono oggetti ai quali è stata loro concessa una seconda possibilità.

La casa di chi viaggia ha un angolo della follia per ricordarsi di non prendersi mai troppo sul serio.
La casa di chi viaggia ha sempre qualche valigia che non trova pace, posizionata nelle vicinanze della lavatrice è pronta a svuotarsi e poi riempirsi.

La casa di chi viaggia ha mappe e mappamondi sui quali chiudere gli occhi e puntare il dito per continuare a sognare un po’.

Ma c’è un dettaglio che vince su tutti e che rende questa casa ancora più speciale: parlo di chi questa casa la abita e che rende il ritorno da un viaggio un evento ogni volta più speciale.

Raccolgo le foto della mia casa qui #mysweettravelhome, se vuoi partecipa anche tu!

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