Al momento sono in Nuova Zelanda a tirare su qualche migliaio di dollari da reinvestire in una massiccia sessione di zingarismo post-lavorativo in giro per l’Asia Centrale, ma diciamo che sono finito da ste parti solo per il fatto che in Australia non mi volevano più perchè sono piccolo e nero (o forse perchè ho esaurito i visti, non saprei…). Possiamo dire quindi che la meta principale è stata l’Australia.
Purtroppo mi son deciso a partire piuttosto tardi, verso i 25 anni. Ora come ora mi mangio le mani a non averlo fatto almeno 2 o 3 anni prima, però si può dire meglio tardi che mai. E comunque, forse, se fossi partito prima non sarei stato abbastanza motivato e sarei tornato indietro allo squallido tran-tran della Pianura Padana abbastanza presto (almeno questa è la scusa che do a me stesso). Quindi va bene così.
In Australia sono rimasto per due anni non consecutivi. In mezzo ci ho piazzato un po’ di sano randagismo asiatico e un paio di esperienze lavorative di poco conto con dei compatrioti che sono state talmente negative che mi hanno convinto a tornare al volo agli antipodi.
Dalla Nuova Zelanda non penso di schiodarmi prima di metà aprile, quando mi scadrà anche il visto di lavoro, dopodichè si vola ad Hong Kong per tornare (ovviamente per brevissimo tempo) nella capitale della nebbia e della cassoeula via terra attraverso Cina, Siberia, Asia Centrale, Vicino Oriente ed Est Europa.
Certo che se riuscissi a vincere sti maledetti 20mila dollari all’Instant Kiwi (il gratta e vinci locale), un paio di mesi di mare nelle Filippine ce li aggiungerei volentieri.
Dopodichè boooooh… non sono uno che fa piani a lungo termine, quando sarà il momento vedremo.
Vi spiego il motivo che mi ha spinto ad andarmene dall’Italia.
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