Il pullmino fa zigzag fra i tornanti salendo sempre più in alto mentre io penso alle frasi che ho usato per tranquillizzare i miei circa la sicurezza del volo con Fly Emotion. Però l’emozione comincia a farsi sentire e per quella non c’è sicurezza che tenga, la sfida è prima di tutto con me stessa. Ritorno in me pensando alla più giovane personcina che abbia mai provato Fly Emotion, 4 anni! E il più anziano 87. Forza Ste!
Oggi voleremo fra i due versanti della Valle del Bitto, in Valtellina e a metterci le ali non ci penserà Redbull ma Fly Emotion, un impianto che ci farà scorrere nel vuoto grazie ad un’imbracatura. Sui volti dei miei compagni di viaggio riesco a decifrare, chi più e chi meno, le mie stesse sensazioni. Non ho paura, è solo che mi aspetta un’emozione mai provata ed è proprio per il fatto di essere inconsapevole che i minuti di attesa sembrano diventare ore. Scatto foto, twitto, parlo e faccio un giro per la piazzetta animata dalla festa della birra. Il profumo dei pizzoccheri invade l’aria, se non dovessi volare appesa ad un filo starei già banchettando.
Quando l’assistente chiama il gruppo numero 9, capisco che sono davvero lì e sto per appendermi ad una fune che mi terrà sospesa nel vuoto per qualche minuto. Scendiamo per assistere alla spiegazione sull’imbracatura, la ragazza esprime semplici concetti che in quel momento sembrano fumose lezioni di algebra.
Quando l’assistente chiama il gruppo numero 9, capisco che sono davvero lì e sto per appendermi ad una fune che mi terrà sospesa nel vuoto per qualche minuto.
L’attesa è la parte più intensa, il ragazzo che ci assiste comunica con i colleghi che ci aspettano dall’altro lato della valle attraverso una radiolina. Faccio appena in tempo ad udire le parole “autorizzati al lancio” che già sto attraversando il vuoto lasciando indietro tutte le incertezze. Cerco intensamente di catturare ogni istante di ciò che solitamente non sono abituata a vedere e a farne tesoro.
Il lancio dura circa un minuto e mezzo e noi, con le lacrime agli occhi, raggiungiamo una velocità di 100 km/h. Una volta arrivati a destinazione veniamo trasportati da un pullmino verso la seconda tappa che ci farà volare ancora per tornare ad Albaredo.
Sensazione unica, indescrivibile! Provatela.
Quando vengo sganciata dalla fune sono entusiasta, sul viso ho dipinto il tipico sorriso durban. Vi lascio il dubbio sul fatto che sia dovuto alla soddisfazione del volo oppure al pensiero dei pizzoccheri che mi aspettano!
Da grande vorrei viaggiare e scrivere di viaggi, nel frattempo provo a viaggiare e a scrivere di viaggi. Social Media Specialist, Travel Blogger e Founder di diquaedila.it
Stefania, nata a Milano, città con la quale ho un rapporto di amore/odio.Ora vivo in Olanda con la mia famiglia!
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