Fuori tema
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In Vespa da Roma a Saigon – Giorgio Bettinelli

 
Un colpo di fulmine, una scoperta, uno spunto per una nuova metodologia di viaggio.
Questo è il primo, breve, accenno di descrizione che mi sento di dare per questo interessantissimo libro.
L’incontro è avvenuto per caso, quando durante la pausa pranzo di un’afosissima giornata d’agosto ho scoperto di aver dimenticato a casa il libro che allora stavo leggendo.
E’ mia abitudine, durante i mesi estivi, fare una passeggiata al parco e accoccolarmi su di una panchina a leggere per staccare almeno per un’ora buona da problemi e vicissitudini lavorative.
Camminando, quasi rassegnata a sbocconcellare noiosamente il mio panino nell’attesa che passasse il tempo, mi sono ricordata di una libreria nelle vicinanze.
Sorpresa per averla trovata aperta, decido di entrare e l’aria condizionata mi invoglia a iniziare la mia ricerca. Una piccola veloce premessa su come sono solita scegliere i libri. 
Il primo importante ruolo ce l’ha il titolo che deve sicuramente invogliarmi, senza fermarmi al primo step seguono la trama più la biografia dell’autore. Cosa più importante e decisiva riguarda la tipologia di scrittura dell’autore (che Bettinelli ha centrato in pieno). 
Il metodo migliore per capire se probabilmente quel libro fa per me è scegliere una pagina a caso e leggerne una frase. Con i libri, come spesso nella vita, vado d’impulso e devo dire che non è affatto una rarità che quelli che scelgo casualmente, risultino essere i migliori in assoluto.
Niente aspettative, zero delusioni, tattica vincente!
Ma ritorniamo al libro.
L’autore, Giorgio Bettinelli – purtroppo bruscamente scomparso –  ha lavorato come attore, musicista e giornalista ma la sua vera passione è sempre stata quella di viaggiare. Fece parlare di sé più o meno dieci anni fa (con appunto questo suo primo libro), per aver compiuto una di quelle imprese che si ricordano: Roma Saigon, tutta d’un fiato, a cavallo di una Vespa 125.

Ventiquattromila chilometri tutti su due ruote, armato di un pacchetto di sigarette (che rimarrà intatto fino alla fine del viaggio) e una chitarra a tracolla. 

Il racconto cattura perchè, oltre ad incuriosire fin dall’inizio il lettore che vuole immergersi nelle vicende del suo articolato e pittoresco viaggio, è capace di coniugare parti che descrivono minuziosamente posti e culture da lui toccati (e vi assicuro che ogni paese, anche quello dal nome più assurdo, viene riportato con assoluta diligenza), alleggerendole con aneddoti di vita frizzanti che tengono incollato il lettore alle pagine.
La prima cosa che colpisce, aprendo il libro, è la stampa della mappa con il tratteggio del percorso battuto in vespa, che ha dell’incredibile. Man mano che la lettura procede, aumenta la voglia di libertà e l’interesse per questa tipologia particolare di viaggio.
Da questo primo, abnorme spostamento in giro per il mondo, Bettinelli non ha più smesso. Tre viaggi, senza soluzione di continuità, dall’Alaska alla Terra del Fuoco (tra il ’94 e il ’95) e da Melbourne a Città del Capo, 52.000 chilometri tra il ’95 e il ’96. 
Libri che sicuramente faranno parte di questa rubrica al più presto, non appena li avrò testati personalmente!
Se volete saperne di più sulla vita e le opere di Giorgio Bettinelli  non vi resta che cliccare e leggere.
 
Buon viaggio!

 

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Scritto da Stefania Pozzi

Da grande vorrei viaggiare e scrivere di viaggi, nel frattempo provo a viaggiare e a scrivere di viaggi. Social Media Specialist, Travel Blogger e Founder di diquaedila.it

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